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Le pinze eucaristiche, uno sguardo alla storia

Le pinze eucaristiche, uno sguardo alla storia

Le pinze eucaristiche, uno sguardo alla storia
07 maggio 2020

Il Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni liturgiche, sottoscritto tra Governo e Conferenza Episcopale Italiana il 7 Maggio 2020, al paragrafo 3.4 sottolinea la necessità che, durante il rito di comunione, la particola consacrata sia dal celebrante o dall'eventuale ministro straordinario offerta “senza venire a contatto con le mani dei fedeli”.
Per far fronte a questa esigenza di natura sanitaria l'azienda DESTA, leader nella produzione di arredi liturgici e paramenti sacri, propone la “pinzetta eucaristica”.

IL SIGNIFICATO LITURGICO
La pinzetta eucaristica ha innanzitutto un significato liturgico, da rintracciare nella dignità del sacramento tant'è che nel periodo medievale, alla corte papale di Avignone (XIV secolo), tra gli utensili liturgici si registrano anche delle “pinzette” per il trasferimento delle ostie consacrate, il cui utilizzo è riservato agli alti prelati e che assumono le denominazioni più varie: forcipes, tenacula, furcheta.

Si tratta di pinze “ad recipiendum hostiam in calice”, come la “tenacula de argento”, che compare nell'inventario del 1315-1316 sotto Clemente V o le “furchete de auro pro recipienda ostia”, che ritroviamo nell'elenco del 1353 relativo a Innocenzo VI. Inoltre, nel Liber de caeremoniis Sanctae Romanae Ecclesiae (seconda metà del XIV, secolo) è specificamente documentato l’uso di servire “cum tenaculis de auro hostias consecratas” 1.


L’UTILIZZO PER ESIGENZE SANITARIE
Accanto ad un significato liturgico, queste pinzette, nel corso della storia della Chiesa, svolgono un’importante funzione di prevenzione sanitaria nei periodi di pestilenza, di lebbra, di epidemia. Per evitare il contagio e, al contempo, non far mancare ai fedeli la consolazione dell’eucarestia, nascono pinze e cucchiai eucaristici di varie lunghezze.
Un utilizzo, quest’ultimo, dettato da esigenze di natura sanitaria, che rappresenta una soluzione anche per la soddisfazione dei bisogni spirituale in questa attuale pandemia da Coronavirus. Riportiamo, a riguardo, un’affermazione dell’Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme Mons. Pierbattista Pizzaballa, rilasciata nei giorni scorsi durante un’intervista: “Nel museo della Custodia di Terra Santa sono ancora visibili le pinze eucaristiche usate dal sacerdote durante le pestilenze per dare la comunione agli appestati. Questo costituisce una mancanza di fede? Certo che no. Si è trattato di prudenza, un mezzo per non contaminare gli altri” 2.
Insomma, con questa “pinzetta eucaristica” DESTA vuole raccogliere dall'eredità della storia l’insegnamento di un importante utensile liturgico per le emergenze sanitarie del tempo presente.

Copyright © DESTA - Riproduzione riservata

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1. Queste informazioni sono riprese dalla voce “Utensili liturgici” di M. Di Berardo in Treccani.it (http://www.treccani.it/enciclopedia/utensili-liturgici_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/).
2. Per leggere l’intervista integrale: https://www.lpj.org/it/posts/mons-pizzaballa-unione-cristo-non-cancella-nostraumanità-tutta-sua-forma-comprese-nostre-fragilità.html.

Commenti
Don Antonio
18 novembre 2021 at 11:38
Complimenti. Un prodotto veramente utile e di qualità. Ci aiuterà tantissimo in questo momento di pandemia. Grazie mille
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