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Il Corpus Domini, celebrazione del mistero della transustanziazione

Il Corpus Domini, celebrazione del mistero della transustanziazione

Il Corpus Domini, celebrazione del mistero della transustanziazione
21 giugno 2019

Nata nel XIII secolo in Belgio, la celebrazione del Corpus Domini, il Corpo del Signore, è certamente tra le più sentite tra le tradizioni cristiane.

Non solo perché richiama la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, ma soprattutto perché praticamente dappertutto viene celebrato attraverso processioni per le vie cittadine che danno una rappresentazione visiva della presenza di Cristo.

L’estensione della solennità a tutta la Chiesa, risale al 1264, grazie a Papa Urbano IV: un anno prima, infatti, a Bolsena, nel Viterbese, un miracolo fugò i dubbi sulla transustanziazione dell’ostia da parte di un sacerdote boemo. Quando egli spezzo l’ostia, infatti, da essa sgorgarono alcune gocce di sangue che macchiarono i paramenti sacri del sacerdote (oggi conservate nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre della chiesa (oggi conservate nella basilica di Santa Cristina).

Urbano IV, con la bolla Transiturus, istituì la celebrazione per il giovedì successivo alla prima domenica dopo la Pentecoste, quindi 60 giorni dopo la Pasqua.

Negli anni, la celebrazione è stata spostata però alla domenica successiva. A Roma, fino allo scorso anno, era rimasta invariata la data del giovedì, ma dallo scorso anno la decisione di Papa Francesco ha portato la celebrazione a domenica. Quest'anno, quindi, sarà celebrato il prossimo 23 giugno.

Categoria: Approfondimenti
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